Single Currency Package, ecco le proposte della Commissione per euro digitale e contante

DI GAIA GIORGIO FEDI

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Un pacchetto di misure complementari per garantire che le persone possano pagare sia in contanti sia con una nuova moneta unica digitale 

Il piano dell’euro digitale procede in parallelo alla garanzia che cittadini e imprese possano continuare a usare il cash. La Commissione europea ha infatti varato il Single Currency Package, un pacchetto composto da due proposte legislative: una sul corso legale del contante in euro, per salvaguardare il ruolo del contante e garantire che sia ampiamente accettato come mezzo di pagamento e che rimanga facilmente accessibile alle persone e alle imprese in tutta la zona euro; e la seconda orientata a istituire il quadro giuridico per un possibile euro digitale, a integrazione delle banconote e delle monete in euro.

L’obiettivo è offrire a individui e organizzazioni una scelta in più per effettuare pagamenti digitali nella zona euro con un formato di valuta pubblica ampiamente accettato, economico, e sicuro, in aggiunta alle soluzioni di tipo privato attualmente esistenti. Anche se la proposta avanzata, una volta adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo il consueto iter legislativo Ue, istituirebbe il quadro giuridico per l’euro digitale, spetterà in ultima istanza alla Banca centrale europea decidere se e quando emetterlo.

Corso legale delle banconote e delle monete in euro

Una proposta di inclusione finanziaria. È questo l’obiettivo del primo pacchetto legislativo relativo al corso legale delle banconote e delle monete in euro, cioè garantire una forma di pagamento accettata a tutte le persone – in particolare le fasce di popolazione meno istruite, meno abbienti o gli anziani – che hanno maggiori difficoltà a utilizzare forme di pagamento più innovative o hanno difficoltà di accesso al contante a causa di chiusure di postazioni Atm e filiali bancarie.

La proposta intende definire a livello normativo cosa implichi il corso legale già garantito al contante in euro, concentrandosi in particolare sulle “due A”: accettazione e accesso. Anche se il contante è, in media, ampiamente accettato in tutta la zona euro, sono emerse problematiche in alcuni settori e in alcuni Stati membri. La proposta intende assicurare il principio dell’accettazione obbligatoria del contante, e fare in modo che non venga minato da imposizioni unilaterali (per esempio negozi che accettano solo pagamenti con carta). Allo stesso tempo, si vuole assicurare che le persone vi abbiano sufficiente accesso per poter pagare in contanti, se lo desiderano.

La proposta di Regolamento richiede agli Stati membri di monitorare i livelli di accettazione di cash e i livelli di rifiuto, riportarli alla Commissione e alla Bce e di prendere misure adeguate in caso in cui l’accettazione del contante non sia assicurata. La Commissione a sua volta può imporre delle misure allo Stato membro che non abbia fatto abbastanza a tal fine.

La strada verso l’euro digitale

Per adeguarsi alla crescente digitalizzazione dell’economia (e contrastare la possibile competizione di criptovalute e valute generali emesse da altre banche centrali), la Bce sta valutando la possibilità di introdurre l’euro digitale a integrazione del contante, per offrire ai consumatori un’alternativa in più per i pagamenti a livello europeo – con gli stessi livelli di privacydel cash e accessibile anche a chi non abbia un conto corrente –  e garantire un ruolo internazionale più forte per l’euro. A differenza delle criptovalute, l’euro digitale sarebbe emesso da una banca centrale, che dovrebbe garantire sulla sua sicurezza e sullo scambio a valore facciale con euro contante.

Come avviene con il contante, l’euro digitale sarebbe disponibile insieme ai mezzi di pagamento privati esistenti a livello nazionale e internazionale, come carte o applicazioni, e funzionerebbe come un portafoglio digitale. Nella zona euro le persone e le imprese potrebbero pagare con l’euro digitale ovunque e in qualsiasi momento, sia per i pagamenti online sia per quelli nei negozi fisici. Le operazioni online offrirebbero lo stesso livello di protezione dei dati dei mezzi di pagamento digitali esistenti, mentre i pagamenti offline garantirebbero un livello di riservatezza più elevato rispetto a quelli con carta (nessuno potrebbe vedere cosa si sta acquistando).

Il sistma dovrebbe essere della massima facilità di utilizzo – anche per le persone con disabilità – e garantire l’inclusione finanziaria permettendone l’uso anche ai cittadini che non sono titolari di conto bancario, cui basterebbe aprire e detenere un conto presso un ufficio postale o un altro ente pubblico. Inoltre, a eccezione dei piccolissimi esercenti he potranno scegliere di non accetare pagamenti digitali, tutte le altre attività commerciali dell’area euro saranno tenute ad accettare l’euro digitale per le transazioni.

L’obiettivo non è solo di rendere la vita più facile ai cittadini, ma anche di offrire una base per altre innovazioni in materia di servizi finanziari. A partire dall’euro digitale, infatti, le banche potrebbero essere in grado di offrire nuove soluzioni innovative ai clienti.

I prossimi passi

Il Regolamento sul corso legale del contante è soggetto alla procedura legislativa ordinaria, vale a dire che adesso la palla passa al Consiglio Ue e al Parlamento europeo, che dovranno esaminare il testo, proporre emendamenti o adottarlo. Una volta entrato in vigore, il Regolamento sarà immediatamente operativo all’interno degli Stati membri, che dovranno monitorare  l’accettazione del contante e l’accesso a esso nei propri territori, inviare un rapporto annuale in merito alla Commissione e alla Bce e prendere le misure necessarie quando i livelli di accettazione e accesso non sono soddisfacenti.

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